Cioccolata calda

É arrivato il freddo, sembra che voglia rimanere a farci compagnia fino a venerdì. Per riscaldarmi entro in una caffetteria per una cioccolata calda che mi riscalda mani, anima e corpo. Curioso mi soffermo a guardare due studenti cinesi, lei bellissima, computer e lunghissimi capelli neri. lui innamorato perso finge di studiare. 

Una signora al computer, siede al tavolo vicini al mio, capelli gonfi, grigi, faccia seria della svedese che non deve chiedere mai, e io non chiedo niente. 

Un romano, dal cappello e la sciarpa coordinate, comprati dalla moglie prima di partire esce dal bagno con la faccia di chi ancora non ha capito dove si trova. 

Una spagnola e un tedesco parlano un inglese zoppo e divertito. 

Un ragazzo dai capelli artificialmente bianchi e pettinato come Elvis emana una sensazione di fumetto. 

Una cameriera troppo magra porta via alla svelta i vassoi in un carello. 

Un bambino imperversa e un papà lo sorveglia divertito. 

Io mi godo il caldo e la quiete, dalla vetrata vedo la gente che tranquilla passeggia sotto le luminarie, ritornate come ogni anno con rigore scandinavo per lo shopping di Natale, l’odore caldo del vin brulè, il freddo tremendo che entra in ogni pertugio, il fatto di essere qui. La gente va e viene, si scompone e ricompone, sedie, poltrone, tavolini vengono riordinati alla bisogna.

 

È freddo che ho voluto, l’inverno di cui da giovane avevo bisogno. 

A domani anime freddolose! 

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