Terza domenica d'Avvento e folletti del bosco
Ciao a tutti!
Credo che scrivere cartoline di Natale sia una tradizione bellissima e mi piace conservarla. In un cassetto ho trovato questi autentici capolavori dell'artista svedese Jenny Eugenia Nyström. Le sue illustrazioni erano principalmente per libri per bambini ma le sue cartoline natalizie sono rimaste nella storia dell'arte figurativa svedese a testimonianza della vita dei folletti. Folletti o Tomtar i quali secondo la antica tradizione contadina vivono una vita parallela alla nostra.
La Svezia ha una tradizione tutta sua per il Natale e quella dei folletti è estremamente sentita particolarmente cara ai bambini ma anche i grandi amano pensare che qualche folletto dispettoso giri per casa. Ma chi sono esattamente questi folletti e da dove vengono? Cercherò di farvene conoscere qualcuno.
Nisse, o Tomte (come lo chiamano in alcune regioni) viene da lontano e originariamente non ha nulla a che vedere con il Natale. Compare in illustrazioni e cronache fin dal tardo Medioevo come una sorta di divinità protettrice della casa o meglio della fattoria perché è nel folklore contadino che ha inizio la sua storia. Il suo nome Tomte infatti lo lega al “luogo” in cui risiede e opera. Non sempre simpatico, spesso vendicativo, a volte tirato in causa nei processi contro le streghe in origine è un personaggio in chiaroscuro.
Talvolta può prendere la forma di un animale. Come un cane, una capra o un’oca. Ma più spesso è raffigurato come un vecchio dall’altezza di un bambino, vestito di grigio con un cappello rosso a punta, come i contadini dell’epoca! Il Tomte si prende cura degli animali della fattoria e provvede affinché tutto vada per il meglio, ma è anche molto permaloso e se rimane insoddisfatto può combinarne di tutti i colori. É buona norma per tenerlo a bada lasciare una scodella di pappa di riso e latte in soffitta (o dove il folletto di casa ha la sua dimora): è il piatto preferito di ogni Tomte o Nisse!
Loro non hanno mai freddo, anche quando fuori c’è tanta neve e sono amici di tutti gli animali del bosco. Sì, anche dei ragni, dei lombrichi e delle formiche. Tomtefar (papà tomte) di solito ha la barba bianca ed ha tanto da fare perché deve andare a tagliare la legna nel bosco. Tomtemor (mamma tomte) è un po’ grassottella e prepara delle buonissime marmellate. Solo i bambini (a volte) riescono a vederli. Ma vanno trattati con riguardo perché altrimenti si arrabbiano e possono diventare anche un po’ antipatici e dispettosi.
Bene, ho divagato un po’ ma vi ho raccontato esattamente come lo hanno raccontato a me. Non vi dimenticate di accendere la terza candela d'avvento, e buona terza domenica a tutti da Franco.
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