Una favola di fine anno, tra lenticchie, fortuna e superstizione
Ciao a tutti! State preparando le vostre lenticchie? Queste sono le mie, che in mancanza del sedano e della cipolla che non piace a tutti si é cercato di aggiustare il sapore con poco yogurt e abbondante coriandolo. Al momento di servire verranno aggiunte due salsicce fresche speziate al finocchio e cotte a vapore. Comunque, mi sembra piatto perfetto per oggi quando fuori nevica e la temperatura è di otto gradi sotto lo sottozero. E poi dicono che portino fortuna e bisogna mangiarle, anche se con lo yogurt.
Fortuna, chi non ne vorrebbe tanta e tanta di più? Ma cos’è la fortuna? Nella sua definizione letterale altro non è se non la sorte favorevole ed il destino propizio. Di fatto è ciò a cui tutti costantemente aspirano in amore, nel lavoro e nella vita in generale. La ricerca costante di un favorevole futuro è terreno fertile per ogni genere di superstizione, rito propiziatorio e credenza popolare.
La superstizione è sempre esistita, essa è antica quanto l’uomo, appartiene, infatti, alla nostra stessa natura l'istinto di affidarsi a qualunque buona speranza nella ricerca costante della soddisfazione personale, ovvero della felicità.
Mia madre mi raccontava la favola di un bambino di nome Fortunato che viveva tutto solo in una piccola casa tra le campagne. I genitori erano partiti disperati ed in cerca di lavoro e danaro. La notte dell’ultimo dell’anno il bimbo era solo, il fuoco si spense ed il piccolo non aveva più legna da ardere, non poté neanche cucinarsi un povero piatto di lenticchie.
Le piccole lenticchiette brune rimasero nella pentola sul piano del camino spento. Fortunato si addormentò desiderando di mangiare la sua minestra e pensando alla mamma ed al papà. Sognò che qualcuno accendeva per lui il fuoco e preparava il cibo, sentì un caldo tepore nel cuore e dormì beatamente. Al suo risveglio il fuoco ardeva e le lenticchie fumavano dalla ciotola sulla tavola, in casa era solo, chi aveva fatto per lui tutto questo?
La fame era tanta e il bimbo prese a mangiare il suo piatto, dopo qualche cucchiaio la pietanza si trasformò in oro e soldi. Il bimbo Fortunato si ritrovò ricco, tanto ricco da partire per la città alla ricerca dei genitori che non dovettero più preoccuparsi del danaro e della miseria. Tutti vissero nel benessere e nella fortuna.
Questa novella da bambino mi convinceva sempre a mangiare, mangiavo per cercare l’oro nelle lenticchie! Non l’ho mai trovato. Conservo solo il ricordo di una bella favola da raccontare il giorno dell'ultimo dell'anno a tutti voi.
Dunque, amici e amiche fortunati, da quassù mando un bacio a tutti e Buon Anno nuovo.
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