Il presepe sul comò
Buongiorno a tutti, come state oggi 27?
Che strani che sono questi giorni dopo Natale.
Come se, passato Natale, si cercasse ancora un motivo per avere luci, fiocchi e sogni da scartare. L’inverno quassù non dà tregua, ore di luce con il contagocce.
Le vacanze della mia famiglia ancora un po’ da strizzare.
Un mio regalo scartato ieri mi guarda malinconico su una sedia dell'ingresso, un altro va in giro per casa.
É un giro di boa il Natale.
Ricordo quelli della mia adolescenza di quanto fossero dolci e amari insieme, spesso da solo con mia madre nell'unica stanza dove vivevamo con il presepe sul comò. E ricordo il mio primo Natale in Svezia, una bambina minuscola dagli occhi vispi, a toccare meravigliata una pallina dell’albero argentata con scritta –Buon Natale- portata da me in tasca dall'Italia. Regali per lei che sapevano di bambina, un libretto musicale, una trottola che fischiava, un pinocchio di legno rosso comprato ad una bancarella del mercato della -Piccola Città-
Adesso che è grande, compra altri regali per i suoi figli, trascina parenti e amici in interminabili giochi da tavolo, fra canzoncine recitate e sorrisi. Il Natale è un bel contapassi della vita che avanza, da quando la bambina era lei. A quando ieri i miei nipotini scartavano un regalo è passato l’istante di una stella cometa.
Oggi uscirò verso mezzogiorno, quando la temperatura sarà più accettabile anche se fuori ancora niente neve a perdita d'occhio e in qualche modo trovo oziare in casa molto piacevole. La foto con il vecchio presepe arrivato dell'Italia mezzo secolo fa è fatta con un filtro: bella.
A proposito, ho pensato di riprendere il corso per la fotografia più avanzata, ma se volete ne parleremo un'altra volta.
Buona giornata, gente meravigliosa!
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