Giorni di vento freddo, freddissimo e insolente
Allora Nonnina si veste per uscire, ha una sciarpa che ama, regalo di un uomo innamorato che un giorno gli sorrise, che gira mille volte intorno al collo, ha i guanti di pura lana grezza, ha la gonna e le calze di lana ruvida e pungente, che i pantaloni lei non li sopporta, e quando va a prendere il treno la mattina i suoi occhi brillano, alla luce brillante del freddo, le labbra gli si screpolano i capelli si assottigliano e volano, dritti, in ogni direzione sotto il cappuccione.
A me fa sorridere quando gli si arrossano le guance, come l’amore, in fin dei conti.
A me il sorriso di Nonnina ricorda il freddo, quello che non lascia scampo al centimetro scoperto, quello che ti ricorda di avere i lobi delle orecchie, che ti impone di coprire la testa, di proteggere le dita, comprare grossi calzettoni e ottimi scarponi.
Gli alberi scuotono le foglie con qualche brivido lungo la corteccia, ce ne sono ancora molte attaccate, gialle e rosse, assottigliate dal gelido inverno, come i suoi capelli rossi sparpagliati.
Domenica mattina!
Fa freddo -7, Nonnina commina nel freddo, sta bene porta ottimismo, sorride e si sente serena.
Buona domenica a tuti!
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