Se tu mi dimentichi.
Stanotte davanti al computer volevo scrivere una poesia come quando ero giovane e innamorato. Visti i pessimi risultati, non so perché, ho pensato a Massimo Troisi quando nel film il –Postino- disse a Pablo Neruda:
-La poesia non è di chi la scrive ma di chi gli serve-
Ebbene, anche io stasera ho preso in prestito una bellissima poesia del grande Pablo Neruda. Pensate, è l’unica poesia che io, tanti anni fa (ma propri tanti), dedicai a una donna. Che infatti mi dimenticò subito e non la incontrai più!
Malgrado questo mio infortunio di gioventù. La poesia rimane comunque bellissima.
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Se tu mi dimentichi
Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se tutto ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare nuova terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amore mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
(Pablo Neruda)
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