Ho sempre sognato di scrivere un romanzo ambientato a Roma
Ciao a tutti!
Eccomi qui alle cinque di mattina, seduto al computer, a fissare l'ultima frase che ho scritto in un mio racconto in lavorazione.
Ho iniziato due settimane fa. Ricordo a malapena di cosa stavo parlando, quindi devo ricominciare dall'inizio per rinfrescarmi la memoria. Sto attraversando un periodo abbastanza positivo della mia vita in attesa domani di ricevere un regalo. Per l'evento, ieri mi sono comprato un berretto, quello che vedete nella foto e sei paia di calzini nuovi.
Riguardo il racconto la mia mente svolazza tutto il giorno con le avventure del mio personaggio un uomo di 79 anni. Emozioni che vanno sulle montagne russe attraverso le mie numerose faccende quotidiane.
Vivendo solo devo cercare di tenere il mio appartamentino in ordine, fare la spesa, cucinare per sopravvivere, fare il bucato e rimettere la biancheria pulita nei cassetti. Intanto cambio il nome del mio personaggio e suoi amori, soffro per le sue sfide, giuro di risolvergli i problemi che le ho inflitto in modo sibillino.
Mentre scrivo immagino di trovarmi in una stanza di un appartamento a Roma con vista su piazza di Spagna, la mia scrivania situata vicino a una finestra alta e stretta con persiane di legno verde, con vista sulla famosa scalinata, mi emoziono e giuro di poter sentire l'odore del pane caldo che cuociono nella panetteria al piano di sotto.
Ho sempre sognato di scrivere un romanzo ambientato a Roma.Ma per ora mi devo accontentare di piccoli raccontini senza ne capo né coda e penso al mio grande idolo Ernest Hemingway che scrisse: “Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.” (Il vecchio e il mare)
Sognando il giorno in cui potrò scrivere The End.
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