Piccolo raccontino della notte
Viaggio in aereo da solo. Guardo fuori dal finestrino ho la sensazione di poter appoggiare la mano sulle nuvole. Ci sono turbolenze ma, no, non provo paura: Allaccio le cinture e intanto mi sento stanco. Ho solo voglia di tornare a casa a Stoccolma. Sono trascorsi minuti, mesi, sembrano anni dall’ultima volta.
A un tratto penso che qualcuno là sotto mi stia aspettando. Mi sta aspettando come fosse da una vita e a me piace l'idea di essere aspettato da una vita.
L'aereo finalmente atterra. Aeroporto di Stoccolma-Arlanda, in ritardo. Mi rendo conto che lei potrebbe essere molto preoccupata. Ma è da tanto tempo che desidero questa apprensione è un calore che mi avvolge e mi mancava.
Esco. Ci sono molte persone e mucchi di bagagli intorno ai taxi.
Dopo un istante di esitazione mi dirigo verso una donna una sconosciuta che è lì un po’ in disparte. È da quella sconosciuta che è partito tutto quell'amore (metto un punto di domanda oppure un esclamativo?).
Anche lei ora mi osserva.
Quando gli arrivo a pochi passi lo sguardo della donna cambia direzione e io mi dirigo verso la cassa del parcheggio a lungo termine.
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