Le mie Pasque, tra Italia e Svezia
Pasqua in Italia.
Ve la auguro stupenda! Pasqua in Italia, di solito calduccio il
tempo. Mi ricordo da giovane: Ragazze con le scarpe bianche, gonne chiare e sotto reggicalze da immaginare. Parlo di
tanto tempo fa, ma poi certe cose cambiano. Ricordo le premure dei parenti di
mia madre. Ci mandavano in un cartone il casatiello di Pasqua, altissimo e
dorato, strapieno di sfrizzoli e profumato di salame piccante, pesava un
quintale e si tagliava a fette come una torta, mai visto in nessuna altra parte
del mondo.
Ricordo il barbiere amico Enzo al corso della Piccola Città
che a Pasqua mi feceva diventare francese con i capelli alla Jean Sorel. Tutto
inutile! Con le ragazze non ne azzeccavo una. Ero timido e balbuziente.
Soffrivo molto e stavo in disparte. Però dopo bastava sentirmi sfiorare dallo
sguardo gentile di una amica (un po’ figo lo ero, sia ben chiaro!) e mi sentivo
subito meglio. Ricordo il precetto pasquale nella cattedrale della Piccola
Cittá dove si usava separare le ragazze dai ragazzi (è vero, lo giuro! Cosa
pazzesca.) E noi ragazzi che trascorrevamo tutta la messa a sbirciare le ragazzine
dall’altro lato e loro a tapparsi la bocca con la mano, incapaci di trattenere
la ridarella.
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Pasqua in Svezia.
Giovanissimo papà, già un po’ svedese ma non troppo, che
cercava di capire la messa di un pastore protestante in una lingua non mia (ma
che cavolo sta dicendo?). Pasqua in Svezia, freddino a Stoccolma e ancora neve
spolverata sugli alberi. Bambine truccate da piccole streghe, mai viste prima,
uova sode da colorare a casa e poi da nascondere così i bambini ci vanno a
caccia e le scoprono tutte. Belle colorate nascoste da dispettosi folletti
pasquali usciti dai boschi. Pasqua a Stoccolma fiero con la mia Colomba sotto
il braccio comprata a Östermalms Saluhall. Ogni anno più bella e preziosa. Morbida,
dolce e zuccherosa, profumata di fior d’arancio, di sole, di terra mia e di
rimpianti. Dunque dicevo, ve la auguro
meravigliosa questa Pasqua. Carissimi amici e amiche, piena di speranza perché
senza quella non si va avanti. Ma la volontà c´è di cambiare quello che oggi non funziona.
Buona Pasqua, Glad Påsk, Happy Easter! Allora, vi auguro pizze di Pasqua profumate
all’aroma di vaniglia e anice. Colombe incrostate di mandorle e di granella di
zucchero. Tenere e leggere, pronte a spiccare il volo verso la costruzione di
un mondo migliore e più dolce. Che oggi c´è ne veramente bisogno.
Sono passate le tre. Rimettete gli orologi.
Un bacio e buonanotte.
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