Il silenzio che mi porta le risposte
È passata da poco la mezzanotte ed io ancora non dormo. I postumi dell`influenza mi hanno lasciato particolarmente debole, mi addormento senza volerlo sul divano. Cosa per me inusuale e adesso sono sveglio come un grillo innamorato.
Poco male, la notte mi è sempre piaciuta è come se il tempo si fermasse per dar modo ai ricordi di riaffiorare. Ricordi di una vita che dura da troppi anni ce ne son parecchi. Ho sempre ritenuto la notte un ottima compagna, è un amica che mi ascolta anche se le ripeto ossessivamente le stesse cose. È il silenzio che mi porta le risposte.
Penso che sono un vecchio uomo fortunato arrivato quassù da una piccola città di provincia e quassù ho lavorato, studiato e mi sono realizzato. Dove credo di aver fatto abbastanza per dimostrare a me stesso che sapevo e volevo fare qualcosa di bello per me e la mia famiglia e sentendo questo amore così forte tutti i problemi di salute dell`ultimo anno si dissolvono, perdono forma, sbiadiscono, li sento lontani con la consapevolezza che in questo mondo ho lottato solo per gli amori che contano.
Adesso nella penombra della stanza rischiarata dalla luce
del candelabro e quella fioca dello schermo acceso, sento solo il rumore dei
tasti sulla tastiera e questa musica che è come una carezza. Mi culla, mi fa
stare bene. È come se mi medicasse le ferite, anche quella post-operatoria che
ho quasi dimenticato.
Mi coccola e mi fa sparire tutte le paure.
Dopo provo a dormire un po’.