Un uomo si imbarca su un aereo e prende posto vicino al
finestrino. È un normale volo da Stoccolma a Roma. Ma poi una donna si siede
accanto a lui e il suo peggior incubo diventa improvvisamente realtà.
"Salve! Come va?"
La donna mi ha sorriso mentre prendeva il suo
posto accanto al mio. Doveva abbassarsi lentamente, stringendo il suo ampio
fondoschiena nel sedile, riempiendo tutto lo spazio disponibile. Dopo essersi
sistemata in modo confortevole ha posato il suo enorme braccio sul bracciolo
comune. Ha saturato con la sua immensità lo spazio intorno riducendo me e il
mio sedile a pura insignificanza. Sono rabbrividito e mi sono girato verso il
finestrino. Ma lei si è nuovamente rivolta a me con la sua voce benevola e
ottimista. Il suo volto torreggiava sopra la mia testa, costringendomi a
girarmi e a guardarla. "Salve a te", ho risposto con evidente
riserbo. Poi mi sono voltato di nuovo a guardare fuori dal finestrino;
imbronciato e in silenzio, pensando alle lunghe ore di disagio che stavo per
sperimentare. Allora lei mi ha dato un colpetto con il braccio carnoso.
"Mi chiamo Corinna. Sono inglese. E tu? Svedese?
Italiano ho
sbraitato.
"Sono così dispiaciuta!
Vuoi accettare le mie scuse sincere?
Vieni stringiamoci la mano. Se dobbiamo
trascorrere tre ore fianco a fianco su questo volo meglio essere amici non ti
pare?"
E a quel punto mi ha messo la sua enorme mano davanti alla faccia
una mano che io ho stretto con riluttanza sempre rimanendo in silenzio. Senza
badare alle mie reazioni ostili Corinna ha cominciato ad attaccare bottone.
Mi
ha parlato con entusiasmo di se stessa e del suo viaggio a Roma dove andava per
fare visita ad amici. Ha snocciolato una lista delle cose che voleva comprare per
gli studenti della scuola in cui insegna.
Alle domande che mi faceva. Io ho
risposto con una sola parola. Ma lei per niente colpita dalla mia freddezza annuiva
facendo anzi commenti di apprezzamento per le mie risposte.
La sua voce era
calda e lei premurosa e gentile: quando ci hanno servito il pranzo si è
assicurata che avessi abbastanza spazio di manovra.
"Non voglio crearti
disagio con la mia taglia da elefante!"
Mi ha detto con la massima
sincerità. Con mia grande sorpresa il suo viso che mi aveva respinto fino a
qualche minuto prima ora si apriva in un sorriso straordinario vivace e calmo
al tempo stesso.
Non ho potuto fare a meno di abbassare lentamente la guardia.
Corinna si è iniziata a dimostrare un'interlocutrice interessante.
Era edotta
su molti argomenti, dalla filosofia alla scienza.
I suoi commenti erano
divertenti e di grande ispirazione.
Quando poi ci siamo messi a parlare delle
differenze culturali sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle sue intelligenti
osservazioni e dalla capacità di analisi che dimostrava. Durante la nostra
conversazione Corinna è riuscita a rendere partecipe delle sue battute ogni
membro dell'equipaggio e a strappare in qualche modo una risata.
Quando un
assistente di volo stava portando via i nostri piatti Corinna ha cominciato a
fare diverse battute sulla sua taglia. L'assistente di volo è scoppiato a
ridere e le ha detto:
"Mi hai davvero cambiato la giornata!".
A un
certo punto le ho chiesto:
"Hai mai pensato di perdere peso?".
"No. Ho lavorato duro per essere così. Perché dovrei rinunciarci? "Non sei preoccupata per le malattie cardiovascolari causate dal
sovrappeso?"
"Affatto. Quelle le malattie vengono solo se si è
preoccupati e si pensa tutto il tempo al proprio peso. Prendi quegli annunci
dei centri dimagranti che dicono: 'Liberatevi dai vostri chili e tornate ad
essere voi stessi'. Sai cosa penso? Spazzatura! Sei libero solo se ti senti a
tuo agio. Se ti accetti per come sei 365
giorni all'anno! Perché dovrei voler sprecare il mio tempo a dimagrire quando
ci sono così tante altre cose importanti da fare e così tante persone da
conoscere?
Mangio sano e cammino regolarmente; Ho queste dimensioni perché sono
nata per essere grande! Non c'è vita se uno deve preoccuparsi per tutto il
giorno del peso."
Ha sorseggiato del vino e ha proseguito: "E poi,
Dio mi ha dato così tanta felicità che ho bisogno di un corpo più grande per
contenerla tutta! Perché dovrei perdere peso? Perderei anche la mia
felicità!". Io ho ridacchiato come
un cretino preso alla sprovvista dal suo ragionamento.
Corinna ha continuato.
"La gente spesso mi vede come una signora grassa con grandi seni, cosce
grosse e un enorme fondoschiena su cui nessun uomo si azzarderebbe a gettare
uno sguardo. Pensano che io sia pigra che non abbia forza di volontà. Ma si
sbagliano!". Quindi ha sollevato il calice e ha detto a un assistente di
volo che passava: "Ancora un po' di questo magnifico vino, per
favore". La steward le ha sorriso.
"Ottimo servizio su questo aereo. Che Dio vi benedica
tutti".
Poi si è rivolta a me: "All'interno in realtà, sono una
persona sottile. Sono così piena di energia che le persone non sono in grado di
tenere il mio passo. Questa carne extra è qui per rallentarmi. Altrimenti sarei
ovunque a rincorrere gli uomini!"
"Non sono gli uomini ad inseguire
te?" Ho chiesto scherzosamente.
"Certo che lo fanno. Sono felicemente sposata ma gli uomini ancora mi
fanno la corte. La maggior parte di loro ha problemi nei rapporti personali...
hanno bisogno di qualcuno con cui confidarsi. Per qualche ragione gli piace
parlare con me. Credo che avrei dovuto elargire consigli invece che fare l'insegnante!"
Corinna ha fatto una pausa prima di proseguire un po'
pensierosa: "Sai il rapporto tra uomini e donne è così complicato. Le
donne adorano gli uomini e li chiamano 'Amore' fino a quando non vengono a
sapere che sono state ingannate e a quel punto i loro sogni si trasformano in
zucche! Gli uomini amano le donne così tanto che le vedono come la loro anima
gemella. Fino a quando non vedono l'estratto conto della carta di credito e
allora le figure angeliche diventano tutto a un tratto diavoli con
tridenti!"
Abbiamo continuato a conversare. Senza che me ne fossi
accorto, Corinna aveva trasformato il volo in una tratta piacevole e
coinvolgente. Sono rimasto affascinato anche dal modo in cui le persone pian
piano erano attratte da lei.
Prima che atterrassimo, quasi la metà del
personale di bordo ormai si poneva con lei in un atteggiamento di familiarità.
E lo stesso valeva per i passeggeri. Corinna era al centro dell'attenzione,
riempiendo tutto lo spazio di calore.
Quando ci siamo salutati all'aeroporto di Fiumicino ho visto
un grande gruppo di adulti e bambini adoranti camminare verso di lei. Si sono
prodigati in baci e abbracci. Corinna si è voltata e mi ha fatto l'occhiolino.
Ero sbalordito. "Ho pensato che Corinna fosse la donna più bella che
avessi mai incontrato in vita mia."
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