Confessione inevitabile
Stanotte confessione inevitabile. Guardando questo panorama che ho intitolato papaveri.
Classe (i nostri anziani di un tempo usavano spesso questa
divertente parola) 1945, classico bravo ragazzo, educazione severa e spartana,
pochi soldi e poca vita, autostima pressoché nulla, pochi amici, pochissime
donne, tardiva triennale in ingegneria meccanica alla grande.
Da sempre dai 20 anni fino alla pensione ho lavorato per una
importante multinazionale svedese, ma con una gestione professionale
mongolfiera cielo blu di me stesso pessima (sono perfezionista, poco incline al
compromesso e a volte un po’ lento a capire e a reagire alle situazioni), tanto
da ritrovarmi sempre dietro agli altri.
Sono stato sposato con una donna magnifica, positiva,
allegra, decisa per quanto per certi versi insicura anche lei, innamorata, che
tuttavia a volte mi dava l’impressione di governarmi in tutto e per tutto.
Abbiamo avuto due figli meravigliosi (maschio e femmina) ormai grandi con prole
e vita propria che non mi hanno mai dato alcun problema (forse perché gli
abbiamo dedicato davvero tanto tempo e tantissime energie).
Soprattutto, sono pigrissimo, non intraprendo nulla, anche
temendo di sbagliare e il giudizio altrui. Insomma, una vita piatta e –
finalmente – vengo al punto, che è il terrore della vita da pensionato, per me
che non sono mancato un giorno dal lavoro e temevo le ferie per la paura del
tempo libero, mi sono ritrovato solo con me stesso a dovermi inventare le
giornate, io che di inventiva praticamente non ne ho mai avuta! Tuttavia negli
ultimi anni, ho aperto un altro blog che dopo 3 anni ha collezionato più di 32
000 visite e vinto anche un piccolo riconoscimento (proprio piccolo…) quindi lo
scrivere qualche piccolo appunto giornaliero qualche spunto me l’ha dato e
quindi in questo momento mi sento più sereno. Naturalmente continuerò a
scrivere, poi se qualcuno farà un commento negativo sarà ben accetto anche
quello in quanto mi farà riflettere e forse a migliorarmi. (ma non ve lo
assicuro).
Penso proprio che continuerò a scrivere, perché proprio come
ho scritto nella presentazione del mio blog: “Alla veneranda età di 78 anni desidero ancora comunicare riflessioni
ed idee, per il bene di tutti.”
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