Quando nei lunghi pomeriggi d'estate mi annoio
Quel sabato ero particolarmente felice perché avrei evitato il triste pranzo nella mensa aziendale della Ericsson. Un pranzo veloce composto da piccoli pezzettini di carne stufati e immersi in una strana salsa marrone che non avevo mai visto né assaggiato prima. Il contorno sarebbe stato composto da tre misere patate sbucciate alla perfezione e affogate anche loro nella triste salsa marrone. Il sapore sarebbe una storia da raccontare a parte.
In quella bella mattina di settembre iniziavo a prendere confidenza con la città che ancora non immaginavo nemmeno lontanamente sarebbe diventata casa mia. Quella mattina il cielo era attraversato da poche nuvole bianche, trafitte dall'azzurro, soffiava un vento gentile e ruffiano dal grande lago mälaren.
Cominciavo a conoscere la mia futura città, 60 anni fa. Settembre, ero a Stoccolma. Dentro di me sentivo che stavo per iniziare una nuova avventura di vita ne avvertivo i primi segnali e cercavo di mentire a me stesso che sarebbe finita dopo solo tre mesi.
Autunno 1965. Dietro di me il municipio dove la gente si sposa e riceve il Nobel. A me il Nobel ancora non l'hanno dato.
Ingrati!
Buon pomeriggio!
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