Vent'anni e non capire gniente
Municipio di Stoccolma: Autunno 1965. Erano già passate due settimane da quando ero arrivato alla Stazione Centrale di Stoccolma da Roma con l'Itala-Espressen. Treno diretto Roma-Termini: Stazione Centrale di Stoccolma. Non tentate di prenotare. È stato soppresso molti anni fa.
Quel sabato ero particolarmente felice perché avrei evitato il triste pranzo nella mensa aziendale della Ericsson. Un pranzo veloce composto da piccoli pezzi di carne immersi in una strana salsa marrone che non avevo mai visto né assaggiato prima.
Il contorno sarebbe stato composto da tre misere patate sbucciate alla perfezione e affogate anche loro nella triste salsa marrone. Il sapore sarebbe una storia da raccontare a parte.
In quella bella mattina di settembre iniziavo a prendere confidenza con la città che presto sarebbe diventata la mia seconda casa. Quella mattina il cielo era attraversato da poche nuvole bianche, trafitte dall'azzurro, soffiava un vento gentile e ruffiano dal grande lago Mälaren.
Cominciavo a conoscere la città. 58 anni fa, settembre, ero in Svezia. Dentro di me sentivo che stavo per iniziare una nuova avventura di vita ne avvertivo i primi segnali e cercavo di mentire a me stesso che sarebbe finita dopo appena tre mesi.
Autunno 1965. Dietro di me il municipio dove la gente si sposa e prende il Nobel.
A me il Nobel ancora non l`hanno dato.
Ingrati!
Quì mi fermo.
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