Aria di Primavera
Avevo il mio appuntamento sul cellulare.
Ci sono andato a piedi passando dal cortile.
Troppo tenera la sera, troppo tiepida l’aria per non approfittarne.
E l’ingresso del locale condominiale riservato agli over +65 era felicemente affollato da sorridenti vecchiette a zonzo.
Qualcuna aspettava di salire, qualcun altra aspettava che chi saliva tornasse fuori, dopo il Martini di rito.
Forse l’ho pensato perché ero contento io, forse era davvero così.
Ma c’era un’aria da ultima settimana di scuola.
L’aria fresca.
Gli alberi dalle foglie nuove.
I vestiti più leggeri.
Io, camicietta tovaglietta.
La gente felice di essere lì.
Consapevole della bellezza di essere lì.
A un passo dalla serenità.
L’abbraccio di una nipote, una cena con i figli, birra marmata al pup.
Piccoli grandi lussi che qualche volta mi concedo anche io.
Senza abbassare la guardia.
Ma con un cuore più leggero.
E il mio pensiero pareva essere quello di tanti, ieri sera.
E davvero, negli occhi dei pensionati, degli anziani e di tutti quelli come me, leggevo quella voglia d’estate che hanno gli studenti a giugno, quel desiderio di liberazione finale dato dai cartelloni degli scrutini, quella voglia di chiudere gli occhi e non pensarci più.
È stato bello.
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