Una giornata particolare
Bella giornata oggi, sole e venti gradi, così ne ho approfittato per accompagnare amici italiani in visita a Stoccolma a fare un giro.
Il disegno delle palazzo reale tracciato col dito sulla cartina, la rotondità perfetta del Globo, la torre delle ore, le chiese imponenti dalle guglie color rame abbagliante, le fontane gentili, le strade sottili e ombrose della città vecchia.
Mi è parso di guardarla di nuovo con gli occhi di tanti anni fa. Quando per un caso del destino mi trovai in un posto che poi sarebbe diventato casa mia.
Ho rivissuto l’orgoglio che provavo da bambino quando mostravo il mio mondo agli amici venuti da lontano.
Ho di nuovo rivisto Stoccolma come a me piaceva guardarla.
E in cima alla collina di Fåfängan ho cercato ancora una volta di leggerla.
I giardini segreti, le terrazze, le strade, i tetti, le finestre delle vite degli altri. Da lassù in cima la si può abbracciare tutta, semplicemente girando su se stessi.
Si vede il giro delle mura del palazzo reale, raccontato dagli alberi, le torri e i campanili, le piazze consuete trasformate dalla diversa prospettiva.
I cigni sul grade lago Mälaren se sembrano fare la guardia alle imbarcazioni in partenza per l`arcipelago.
E gli amici accanto a me, che mi dicono che è bellissimo, e io dico che sì, lo è, come lo è Roma dico, sorridono, di questa strano vecchio italiano a mezz’aria, sospeso fra la città delle radici e quella del cuore, fra l’ombelico e il mondo, fra il nido e il cielo alto.
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