Il pranzo della domenica
Una volta alcuni cibi erano riservati alla tavola delle feste. Uno di questi era certamente il pollo. Attraverso il cibo condiviso a tavola, identico per tutti, si celebrava il giorno di festa e la famiglia riunita. Oggi a casa nostra si festeggia la fine della scuola dei miei nipotini ed allora cosa c'è di meglio di un bel pollo al tegame. È sicuramente un piatto che immancabilmente mi ricorda l'infanzia, in quanto zia Lucia non mancava di cucinarlo ogni santa domenica dopo essere ritornata a piedi al casolare dal paese dove come tutte le donne pie aveva assistito alla santa messa celebrata dal curato amico e confidente di tutti gli abitanti del paese. Ricordi indelebili delle mie vacanze estive al casolare degli zii in Ciociaria.
Forse è per questo che provo un amore particolare per questo modo di cucinare il pollo che poverino qualche ora prima viveva tranquille nel pollaio. Zia Lucia che era una ottima cuoca lo faceva in tanti modi differenti. Cuoceva il povero pollo, sempre a pezzi mai intero e già disossato per rendere più veloce la cottura, con solo qualche rametto di rosmarino e due spicchi d’aglio che poi eliminava. Oppure aggiungeva delle verdure, anch’esse già tagliate: patate, peperoni, zucchine (che diventano quasi una crema).
La coppia pollo e peperoni, per me, rimane insuperata. A queste latitudini in mancanza di peperoni -per altro quelli carissimi quelli che si trovano- uno si arrangia come può e comunque con un po' di fantasia si può rendere molto appetitoso. E poi il pollo in Svezia costa pochissimo e questo oltre ad essere buono lo rende accessibile per molte cene e cenette con differenti disponibilità di cassa.
È buona abitudine di prepararne sempre un po' di più. Così se non si ha voglia di cucinare durante la settimana basta riscaldarlo ed eventualmente arricchirlo con qualche nuova spezia, e il gioco è fatto.
Naturalmente se così lo si desidera.
Buon pranzo!
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