Il pranzo della festa.
Una volta alcuni cibi erano riservati alla tavola delle feste. Uno di questi era certamente il pollo. Attraverso il cibo condiviso a tavola, identico per tutti, si celebrava il giorno di festa e la famiglia riunita. Oggi quassù è festa nazionale ed allora cosa c`è di meglio di un bel pollo al tegame. È sicuramente un piatto che immancabilmente mi ricorda l`infannzia in quanto zia Lucia non mancava di cucinarlo l`ultimo giorno delle mie vacanze estive al suo casolare in Ciociaria.
Forse è per questo che provo un amore particolare per questo modo di cucinare il pollo che poverino qualche ora prima viveva tramquillo nel pollaio. Zia Lucia che era una ottima quoca lo faceva in tanti modi differenti. Cuoceva il povero pollo, sempre a pezzi mai intero e già disossato per rendere più veloce la cottura, con solo qualche rametto di rosmarino e due spicchi d’aglio che poi eliminava. Oppure aggiungeva delle verdure, anch’esse già tagliate: patate, peperoni, zucchine (che diventano quasi una crema).
La coppia pollo e peperoni, per me, rimane insuperata. A queste latitudini in mancanza di peperoni uno si arrangia come può e comunque con un pò di fantasia si può rendere molto appetitoso. E poi il pollo in Svezia costa pochissimo e questo oltre ad essere buono lo rende accessibile per molte cene e cenette con differenti disponibilità di cassa.
È buona abitudine di prepararne sempre un pò di più. Così se non si ha voglia di cucinare durante la settimana basta riscaldarlo ed eventualmente arricchirlo con qualche nuova spezia, e il gioco è fatto.
Naturalmente se così lo si desidera.
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