Il sogno di ogni generale
Il sogno di ogni generale è combattere una guerra senza pericolo per sè, per i propri soldati, per il proprio territorio, uccidendo tutti i nemici. In fondo tutte quelle storie sul valore, sull’onore al nemico, sul rispetto dei civili sono romanticherie. Piano piano ci arriveranno, si stanno esercitando.
Stasera dal balcone di casa c’è qualcosa nell’azzurro del cielo che è diventato proprio rosa. È come se l’aria fosse attraversata dal tramonto come un cristallo rosa e brillasse di luce propria.
La luce. Non la guardiamo mai la luce. Eppure è lei la compagna dei nostri giorni e delle stagioni.
La luce di stasera brilla. Persino quando è nuvolo ed è cupa, è come una bambina e non riesce mai a rimanere imbronciata a lungo. Se ci prova, poi d’improvviso scoppia a ridere quando meno te l’aspetti.
È una luce di speranza per giocare di nuovo nei cortili, acquattarsi dietro ai muretti per spiare i germogli degli alberi. È una luce che carezza l’erba quando spunta, e zompetta fra le pozzanghere delle piogge.
È una luce infantile ed anche un po’ dispettosa, che ti può tradire e non presentarsi quando la attendi, o esplodere in un caldo abbraccio pieno di frastuono. È una luce malandrina che si prende gioco del mondo, e di noi.
Ore 18:47. Dal balcone di casa mia. Stanotte la temperatura non scenderà a meno di - 1°C sotto lo zero.
A domani.
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