Isonnia

Il vento è passato prima che finissi di scrivere il post. Il sonno se ne andato. Nella penombra della stanza rischiarata solo dalla luce fioca dello schermo acceso, sento solo il rumore dei tasti sulla tastiera, e questa musica che come una carezza mi culla e mi fa stare bene è come se mi medicasse le ferite mi coccola, mi fa sparire tutte le paure mi lava via i pensieri delle cose che mi fanno soffrire delle cose che vorrei cambiare ma che non potendolo fare devo accettare.

La notte mi è sempre piaciuta è come se il tempo si ferma per dar modo ai ricordi di riaffiorare e in una vita che dura da tanti anni e ce ne son parecchi. Si la notte per me è un ottima compagnia è un amica che mi ascolta anche se le ripeto ossessivamente le stesse cose, il silenzio mi porta le risposte. Io a volte rimango stupito di fronte all´egoismo e superficialità, a volte ho l`impressione che a certe persone non importa di ferirne altre anche quelle a loro molto vicine e non riesco darmi una spiegazione logica di questo.

Ogni persona và rispettata aldilà di tutto, credo questo sia basilare. A volte per nascondere la propria debolezza usano la forza. Le persone più importanti per me, sono i miei figli. Io gli ho trasmesso che la cosa più importante che non devono dimenticare mai è di rispettare tutti. 
Questo sta alla base del saper vivere. Lo volevo sopra a ogni altra cosa che loro imparassero il significato della parola amore e glie l`ho insegnato semplicemente amandoli. 

Ho fatto molti errori come tutti gli umani ho imparato dai miei sbagli, ma credo di aver sempre seguito la voce del cuore è quella voce che mi suggeriva la via, ogni qualvolta mi stavo perdendo.
Sono stato fortunato tutte le brutture della vita si sono dissolte....hanno perso forma ...sono sbiadite.....le sento lontane con la consapevolezza che in questo mondo ho lottato solo per gli amori che contano.

Adesso sento il sonno rapirmi, penso:“ecco, mi sto addormentando”. Un rumore giù in strada mi cattura. Passi e voci di vicini nottambuli. Sono le tre e mezzo passate non devo farmi prendere dall’ansia di dormire. Altrimenti non dormo. Provo a pensare a qualcosa di noioso e di ripetitivo. 

Non sono mai riuscito a contare le pecore, non stanno mai ferme e si rimescolano in continuazione.
Allora conto i vagoni di un treno lunghissimo.
Uno, due, tre, quattro…intanto vi do il mio Buongiorno per quando vi svegliate.
Verso sessanta mi arrendo. Cado addormentato.
*****❤
                                                              

ANCORA CALDI

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