pane caldo la mattina
Da ragazzo il momento fra la fine della caduta delle foglie e l’inizio delle feste di Natale mi pareva un momento interminabile e noioso, freddo e buio.
Dopo sono diventato grande é novembre è diventato una rincorsa, un prendersi del tempo, calmo, fatto di libro buono la sera e di profumo di pane caldo la mattina.
Sì, piove, ma da allora non ho più le scarpe rotte.
Sì, fa freddo, ma adesso ho abiti caldi che vanno bene quassù.
Sì, fa buio presto, ma mi addormento al caldo dopo aver bevuto una tisana.
E novembre diventa un avvento dell’avvento, un avvento al quadrato, un’attesa quieta e calma.
Mi piace indugiare nell’inverno che arriva, ritrovare vecchi maglioni, pescare nelle tasche dei giacconi ricordi scordati dell’ultima volta che è stato freddo.
Novembre quassù sa di rosse foglie bagnate di rugiada la mattina, ma non dura per sempre, è un bravo traghettatore, inizia che è ancora caldo e ci consegna al cuore di re inverno quando finisce.
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