l`isola delle vergini
E io gli ho risposto a questo punto avrei voglia di ovunque.
Mi manca il mondo fuori.
Mi manca viaggiare, mi manca parlare altre lingue, mi manca l’aereo, la nave, il treno, la macchina, l’autostrada.
Mi manca fare le valigie, mi manca avere una meta e un biglietto di controllare più volte l’esistenza mentre si passano i controlli del check in.
Mi manca conoscere altre persone, sedermi a cena, chiacchierare senza tregua, e dire la frase che dico in ogni posto dove vado.
"Sarebbe bello avere una casa qui."
Mi manca fantasticare camminando verso la Senna, ma anche l`Arno, il Danubio.
Incontrare il fiume e immaginare il mare.
Mi manca tanto, tantissimo, volare via.
Così penso naso in aria, sullo zatterone che mi porta dall`altra parte, notando che anche quest’anno l`isola delle vergini è rimasta allo stesso posto.
Una leggenda vichinga sconsiglia di visitarla.
Io sarò saggio.
E mi accontenterò di guardarla dallo zatterone, il cielo un po’ più lungo dell`anno scorso, un po’ più chiaro, un po’ più lento.
Sarò paziente, aspetterò che sia il momento, di partire, di rinascere.
Quando la incontrai mi spiegò la differenza tra gli animali migratori e quelli che vanno in letargo.
Me l’ho raccontò come in una fiaba:
"È per resistere al freddo dell`inverno. Se resti dormi, se puoi te ne vai."
Fa caldo e sono stanco. Appena arrivo faccio un pisolino .
Aspettando di volare.
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