Ultimo giorno di scuola
Oggi quassù è stato l`ultimo giorno di scuola. Mentre aspettavo che uscisse la mia nipotina mi sono ricordato che ai miei tempi quando finiva la scuola cambiava l’alito del vento. Diventava tiepido, gentile, invitante. L’erba brillava e le foglie degli alberi erano già grandi ma ancora verde vivo.
Era quel periodo magico dei conti alla rovescia, delle magliette di filo comprate al mercato, delle scarpe di tela, delle bolle ai piedi fatte dagli zoccoli nuovi sulla pelle vergine dell’inverno.
La maestra restituiva i quaderni custoditi nell’armadietto ed era bellissimo risfogliare le pagine indietro nel tempo, scritte quando fuori pioveva, risentendo nel naso e nel cuore l’odore dei mesi diversi.
Così mi sono trovato seduto su una panchina della scuola, guardando le insegnanti belle com’erano le mie, col foulard leggero sulle spalle, le scarpe comode e un grande sorriso.
Fuori un pioppo sventolava le foglie come un pesce d’argento, il giardino della scuola spettinato d’erba cresciuta in fretta, i giochi silenziosi del pomeriggio senza ragazzi e ragazze.
Fra poco inizierà una lunga estate per i miei nipotini, per la quale il nonno restrà in disparte. Per loro i pantaloni corti, i graffi alle ginocchia, i piedi sudici, il bagno nel lago, le giornate eterne.
Il paradiso, insomma. ❤
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