Sembra ieri
Sembra ieri da quel lontano pomeriggio d`estate caldo come quello di oggi che il mio nipotino Lucas veniva al mondo in una clinica alla periferia di Stoccolma. Invece sono passati quindici anni e io non me ne sono nemmeno accorto. Poi anche la pandemia si è messa di mezzo e noi tutti sempre più distanti. Ma oggi no! Ci siamo incontrati tutti insieme, i miei nipotini, la mia piccola bambina di ieri, il mio piccolo bambino di ieri, diventati adulti oggi, seri, mamme e papà responsabili, affidabili.
Ma anche più felici del consentito, in un mondo dove la felicità pare una colpa, l’allegria un torto, lo star bene una iattura.
Ed io con loro col mondo alla rovescia che bevo acqua san Pellegrino fresca e rido (si sà, il metabolismo non è più quello di una volta), che si sta bene insieme, per un paio d’ore seduti a un tavolino di una pizzeria in centro a Stoccolma dove si entra a numero chiuso con tavoli da quattro a due metri di distanza, noi a festeggiare in due tavoli separati un compleanno importante con il semplice fatto di essere ancora insieme, a dispetto di tutto e di tutte le pandemie, ancora felici di pranzare la domenica tutti insieme.
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