Don Diego de la Vega.
Ciao a tutti cari amici e amiche!
Vi state preparando per il Carnevale? Oggi per caso ho letto che quest’anno il periodo del Carnevale è iniziato 16 febbraio e culminerà domenica 2 marzo. Sicuramente cari amici e amiche avrete tanta voglia di divertirvi. Quassù dove abito io non si festeggia. L'ho festeggiavo quando era ragazzo nella mia città andando ai veglioni organizzati dal dopolavoro/ferrovieri grazie ad Alberto e Marcello che avendo i papà ferrovieri aveva qualche invito da dare agli amici più cari.
Oggi se qualcuno mi chiedesse quale maschera sceglierei per una festa di carnevale darei una risposta sorprendente in quanto in realtà avrei bisogno di due vestiti, uno da Zorro e uno da don Diego de la Vega.
Zorro, l’eroe senza paura, perfetto, integerrimo, simpatico e anche fico.
Confesso da bambino ho sempre sognato anche io di vestirmi da Zorro, e per un carnevale l’ho anche fatto, con tanto di cappello, maschera e spada, sono stato anche io uno di quei bambini che la domenica la domenica passeggiavano sotto lo sguardo compiaciuto di mamme e zie avanti e indietro per ore per il corso cittadino.
Ma perché proprio don Diego? Il pusillanime, incapace, inetto don Diego?
Perché a me piace anche lui?
Da piccolo mi faceva rabbia la sua ostentata inettitudine.
Certo, sapevo che era per nascondere la sua vera identità, ma sognavo la puntata nella quale Zorro si sarebbe tolto la maschera riabilitando l’ingiustamente sottovalutato giovane nobile.
Sognavo l’alzata d’’orgoglio, la rivelazione sonante, i meriti riattribuiti.
Ma niente.
Di notte Zorro, fantastico e imbattibile, di giorno don Diego, citrullo e dormiglione.
Poi mi sono messo a pensarci su.
Ognuno di noi è Zorro e don Diego insieme.
Anche io da piccolo, a volte ero forte e coraggioso, a volte fifone e bizzoso. A volte raddrizzavo torti, a volte mi rifiutavo di salutare.
Lo fate anche voi? Dite la verità!
Bello essere solo Zorro.
Il difficile è invece convivere con il don Diego che è in ognuno di noi. E forse solo i veri cavalieri sanno accettare, e anzi, desiderare, di essere entrambi.
Sono quasi le cinque del pomeriggio. Fuori cielo grigio, leggera pioggia mista a neve e -2°C.
Devo prepararmi una merendina leggera da anziano.
Ho fame! Una caffè lungo, un panino e qualche biscottino.
È il don Diego che è in me che lo chiede.
Un abbraccio a tutti!