Respirando piano, una mattina di fine Settembre con una mela in mano.

Prima mattina di un ordinario giorno di fine Settembre. Prima uscita nel bosco sotto casa mia nel bel mezzo di una leggera nebbiolina mentre migliaia di umide particelle fluttuano nell'aria, posandosi leggere sulla mia pelle i miei pochi capelli diventano rapidamente ancora più aggrovigliati e umidi. Cammino lungo il sentiero coperto di foglie. Tutto schizza e scrocchiola attorno a me mentre l'acqua gocciola giù dai baldacchini degli alberi. Un uccello ridacchia impertinente da un ramo. Credo di non essere solo.Accetto una mela che una vicina ha raccolto dal suo giardino e messo in una ciotola vicino alla cassetta delle lettere, da offrire a chi passa. Vorrei poter descrivere quanta felicitá ho provato quando l'ho vista e quanto possa essere incredibilmente piacevole addentare una mela autunnale durante una passeggiata mattutina.

Non noto mai quanto possa essere compresso e corto il mio respiro fino a quando non sono qui nel bosco. Dò un morso alla mia mela e quasi mi manca il respiro tra i morsi anche se sto completamente fermo - certo che è grave?

Quindi chiudo gli occhi. Ascoltando le gocce d'acqua che colpiscono il suolo. 

Respiro. 

Passo la punta del dito lungo il guscio liscio della mia mela. Respiro. 

Sento l'aciditá acre dal succo di mela sulla la lingua. 

Respiro. 

Guardo di nuovo la nebbia che si dirada tra i tronchi degli alberi.

Respiro con calma adesso, con una mela in mano, da mangiare.

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