Un altro giorno di vita, è meraviglioso!

Sto un po' meglio, non ho la febbre. Ho dormito anche qualche ora senza troppi problemi. Adesso sono sveglio come il grillo parlante. Guardo fuori sperando nella prima luce del giorno. Al posteggio ci sono tutte le auto i vicini sono ancora nell'immerso mondo dei sogni. Il cielo è grigio carico d'acqua con minaccia di neve. Il quartiere sembra indolenzito e impaurito. 

Mi sono poi ricordato un personaggio di un libro, forse un ragazzo, che quando apriva gli occhi al mattino era felice ed esclamava: "Un altro giorno di vita, è meraviglioso!” 

Un ottimismo solare, spontaneo, che spesso anch’io dimentico. 

Mi sono alzato, il ricordo di quella frase, in quel libro di cui non ricordo il nome, mi ha sorretto e accompagnato in queste prime ore del giorno.  

Dalla finestra devo constatare che oggi il sole non lo vedremo nemmeno a pagarlo. Ma non voglio rimanere in casa. Vediamo come mi sentirò più tardi. Dopo il raffreddore e febbre degli ultimi giorni vorrei concedermi una passeggiatina in centro, un caffè e un dolcetto in caffetteria. 

Devo coprirmi bene per evitare una ricaduta. Devo solamente stare attento a scegliere il colore dei calzettoni, regalo di Natale di nonna Labionda.  

Devo coordinare con mutandoni di pura lana caprina. Guanti, un maglione a collo alto norvegese e resto indeciso tra lo zuccotto blu con bandierina italiana di lato. Oppure il colbacco russo con la stella rossa, ricordo di una vacanza in Russia di quarant'anni fa. 

Regalatevi un sorriso bella gente.  

Un abbraccio quando vi svegliate! 

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