-Katarinahissen-
Ciao tutti, vi piace questa foto?
É stata fatta negli anni 60! La struttura in acciaio che vedete alle mie spalle trasporta all'interno un ascensore che arriva su una terrazza da dove dall'alto si vede tutta Stoccolma. Il posto si chiama -Katarinahissen- trad: Ascensore Katarina. La foto, come ho detto è stata fatta negli anni 60. Molte cose oggi sono cambiate -che bei tempi-
La prima volta che vidi -Katarinahissen- fu in un film proiettato in un cinema della Piccola Città, -il Bernini- correva l'anno 1964 e andavo ancora alle superiori. Il titolo lo ricordo ancora benissimo malgrado la mia più non verde età. Il titolo originale era: -The Prize- in italiano aimè venne tradotto in: -Intrigo a Stoccolma- questo film mi ha rovinato letteralmente la vita. L'interprete era un giovanissimo Paul Newman mentre l'interprete femminile era Elke Sommer. Tedesca ma essendo biondissima interpretava una svedese.
La scena che mi rimase più impressa di quel film fu quando Paul Newman per sfuggire ai soliti cattivissimi si tuffava nello specchio d'acqua sottostante (ca.40 metri) e dopo con un perfetto stile craw raggiungeva il molo. Dove beato lui da aspettarlo c'era la biondissima Elke Sommer a bordo di una fiammante Volvo coupé. Inutile dire che rimasi letteralmente senza fiato rimanendo a bocca aperta per tutto il resto del film. Passai molte notti a sognare improbabili fughe inseguito dai cattivi a bordo di una Volvo P-1800. Guarda caso sempre con una biondona a fianco ed anche se tedesca non avrebbe avuto molta importanza.
Non potevo immaginare nemmeno lontanamente che solamente un anno dopo il destino mi avrebbe portato proprio in cima a –Katarinahissen- e guardando in giù avrei provato la mia prima delusione in Svezia scoprendo mio malgrado che sotto al posto dell'acqua c'era uno svincolo stradale e tanto cemento armato. Molto temuto dagli automobilisti di quegli anni. Se il film fosse stato realtà il povero Paul Newman si sarebbe letteralmente sfracellato al suolo.
Questo pomeriggio ci sono ritornato. E guardando in giù ho constatato che l'acqua ancora non c`è. In compenso lo svincolo è stato reso più sicuro e scorrevole con meno cemento armato. Leggera brezza che fa rinascere ricordi oramai sopiti. Da quassù si sente l'essenza di Stoccolma. Certamente forse è quassù che nascono i sogni guardando in giù. Alcuni sono svaniti appena nati. Bella vista da quassù questa mia città adottiva. Emozionante dolce e intensamente mia. Ma che sa anche essere crudele se ti ritrovi solo.
Si!
Stoccolma ti voglio bene ti voglio ti stringo ma a volte mi sfuggi. Mi immergo dentro di te mi butto insomma nella tua cara ordinata pazzia assorbo accetto. Io penso Stoccolma sono Stoccolma con tutto me stesso. Dove è la mia forza la mia -Piccola Città- che ho portato con me in valigia su quest'acqua che ho trasformato nel mio Mediterraneo.
Vivo tra queste due sponde. Entrambe mie amatissime. Diverse da far male e spesso terribilmente uguali. Dolce, tenera confusione di ricordi in due lingue.Vita a cavallo di due paesi a me cari.
Io ti respiro Stoccolma. Ma tu non tradirmi mai!