Mirtillo rosso, chiamato lingon
Siamo alla terza settimana d'agosto e il mese dei mirtilli è in piena attività. I boschi sono diventati immense distese rosse e blu e allora venite con me. Armiamoci di cestini, secchielli e con gli immancabili stivali partiamo per la raccolta.
Le leggende metropolitane sono storielle rimpallate dal tamtam del villaggio globale, ad esempio che gli svedesi mettono le confetture dappertutto, anche sugli spaghetti e sulla carne ai ferri. Di leggenda vera però ce n'è una sola, e sono proprio le confetture, che sono ben poco metropolitane perché arrivano dritte dai meandri delle foreste dietro casa.
Ma chiamarle così suona riduttivo, perché la categoria di –dolcezza- non basta per descriverle e si prestano a usi originali; anzi, spalmarle sul pancake al posto della selvaggina è un sacrilegio che uno svedese non vi perdonerà. E poi chi è in vena di esotismo può pure alzare il naso verso nord, perché le bacche rosse a queste latitudini sono ben più numerose e sorprendenti delle vostre vaschette da supermercato. Innanzitutto, c'è il mirtillo rosso, chiamato lingon, una pianta boreale che solo in Svezia raggiunge il top del carattere, perché matura lentamente durante le notti bianche.
Dolce e un po' amaro, fresco e profumato grazie all'acido benzoico naturale, viene considerato l'oro rosso degli Svedesi per la sua strategica abbondanza ed è ricchissimo di antiossidanti, tre volte più del normale. Quello Wild Delights è anche naturale, perché è sempre selvatico, se organico cresce in condizioni controllate o è addirittura così selvatico da non poter essere certificato, nell'impenetrabilità delle foreste! È il caso anche delle more selvatiche o cloudberries, il –caviale- dell'Artico, che crescono oltre il circolo polare; dorate e fragilissime, vengono raccolte a mano e sono insuperabili con il formaggio.Tutte le bacche sono immediatamente surgelate e trasformate senza additivi, solo con lo zucchero, l'arancia o la vodka nel caso dei mirtilli aromatizzati. Sapori e profumi delle foreste svedesi che tutti nella vita, almeno una volta, dovrebbero provare.
Parola di nonno Franco!